giovedì 24 gennaio 2013

IL PRESIDENTE TUONA: "La Juve mi è antipatica come noi lo siamo a loro, sono l'avversario da battere e la partita contro di loro è sempre il match dell'anno, Cavani tra i migliori al mondo, mi auguro che il fair play finanziario in futuro prenda piede"

Il presidente Aurelio De Laurentiis è stato invitato a un forum del Corriere dello Sport, dove ha rilasciato questa lunga intervista. Ecco quanto raccolta da Viveresenzateimpossibile1926.it: "La Juve mi è antipatica, come è giusto che noi siamo antipatici alla Juve. Io credo che l'antipatia ci può stare dove c'è il tifo e dove si tifa per un un concorrente. Noi siamo un concorrente credo di una certa levatura. La Juve è da sempre considerata, per il numero di scudetti vinti e dei trofei riportati,  storicamente la squadra da battere. E poi Napoli-Juve o Juve-Napoli è sempre stata la partita dell'anno, la partita definita perfetta. Certo, io dico che è perfetta quando vince il Napoli. Il trascinatore del Napoli è questo pubblico straordinario; nello stadio, fuori e in tutto il mondo. Poi Mazzarri fa un discorso intelligentissimo sposando in pieno la mia idea, che il calcio si fa con una squadra vincente; poi è chiaro che se all'interno della squadra ci sono dei mostri di bravura come Cavani, ancora meglio"
"Io non credo che Cavani debba dimostrare se è o non è tra i migliori giocatori del mondo. Lo è già di fatto, basta vedere il numero di gol che segna, e sono pochi al mondo a segnare quel numero di gol. Il Napoli dei fratelli Insigne? Auguriamocelo, ci vuole molta umiltà e tranquillità. Napoli è una piazza complessa, che può creare degli idoli, innalzarli al cielo e poi buttarli rapidamente a terra. E questo è un grande errore del calcio; molto spesso siamo costretti ad allontanare dei calciatori presso altre squadre importanti che ce li strapagano, perché magari hanno trovato un riscontro negativo presso la tifoseria che li fischia. Abbiamo sposato in pieno la politica di Mazzarri, ciò di vedere partita dopo partita qual è il termometro della squadra, che non è sempre costante, così come in tutti i club del mondo. La nostra meta è quella di arrivare sempre più avanti, tra i club che giocano i tornei più importanti. Bisogna capire questo calcio come cambierà e vedere se Platini riuscirà ad armonizzare le esigenze dell'Eca con quelle dell'Uefa. E quindi riuscire a sviluppare una Champions League allargata a molti più club. E' inutile prevedere il futuro del Napoli. Il Napoli arriverà dove dovrà arrivare, secondo quelle che saranno le nuove regole del calcio che sono tutte da scrivere. Il fair play finanziario è lì, ma funzionerà?"

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